Si sente spesso parlare di render 3D, soprattutto in ambito architettonico e per la progettazione interni. Presso lo studio di architetti Milano di Mauro Piantoni, il render è una realtà che ha sempre dato numerose soddisfazioni, in particolare ai Clienti che hanno avuto modo di vederli e di apprezzare tutte le loro caratteristiche.

Il valore del render in ambito della progettazione architettonica è talmente importante che oggi Mauro Piantoni, Architetto Milano Cornaredo, vuole soffermarsi sul dietro le quinte di questo importante servizio: come nasce un render? Quali sono le fasi della sua progettazione e, soprattutto, perché il render è così utile?

Partiamo subito rispondendo a questa ultima domanda. Il render 3D nasce dalla necessità di dare vita ad un progetto bidimensionale, dare forma agli oggetti rappresentati su carta così da esporre al meglio un’idea al Cliente. Grazie al render puoi esplorare un ambiente e avvertire le stesse sensazioni che proveresti se quell’ambiente in 3D esistesse davvero nella realtà: ti immedesimi nel progetto.

Il processo di produzione tridimensionale è incentrato sul continuo confronto con la committenza, che segue ogni step del progetto e ne approva le diverse fasi prima di passare alla realizzazione effettiva in cantiere.

Il render fotorealistico non lo si ottiene in poche e semplici mosse, ma è il frutto di un lavoro di squadra non solo tra noi dello studio architetti Milano di Mauro Piantoni, ma anche una grande e profonda collaborazione con te, il Cliente. Sarebbe infatti impossibile ottenere il risultato desiderato se non tenessimo in considerazione le richieste e i desideri espressi dal Cliente.

Il render 3D serve per visualizzare che aspetto avrà il progetto una volta terminato, sia esso relativo una ristrutturazione edilizia o servizi di interior design Milano. È facile quindi comprendere perché il tuo coinvolgimento è essenziale: solo tu puoi dirci cosa ti piace e cosa no, cosa vorresti inserire nel progetto e cosa invece desideri eliminare.

Il render fotorealistico è uno strumento di anteprima progettuale che raffigura in modo realistico l’aspetto finale di un progetto, proponendo una rappresentazione molto simile a quella ottenibile con scatti fotografici. Per arrivare a questo importante risultato si devono attraversare diversi step.

Scambio di idee

Come anticipato, non è possibile progettare se non si hanno ben chiare le richieste del Cliente. Il primo passo da compiere riguarda quindi l’acquisizione dei dati.

In questa fase parliamo direttamente con te, delle tue idee e delle tue necessità instaurando uno scambio continuo e proficuo tra architetto e Cliente. Questo è il momento di aprirti con noi e di comunicarci la tua visione del progetto: tutti abbiamo dei desideri e delle preferenze quando si parla di casa e solo comunicandoceli faremo in modo di metterli insieme e di progettare qualcosa di unico e su misura a te.

Qui si gettano quindi le basi dell’intero percorso che culminerà nel progetto finale e, ovviamente, nel render 3D.

Brainstorming e progettazione 2D

Prima di procedere con il 3D dobbiamo per forza passare attraverso il 2D al fine di definire al meglio tutte le caratteristiche del progetto. Ecco quindi che tutte le idee, tutte le richieste e tutti i dati raccolti nella fase precedente vengono analizzati ed elaborati sotto forma di:

• Schizzi: ricorriamo agli schizzi per comunicarti un possibile progetto, un progetto di massima ancora da limare e rifinire, ma che ci serve per capire se la strada intrapresa è quella giusta o servono importanti aggiustamenti. Matita e foglio bianco vengono quindi in nostro aiuto e diamo libero sfogo alla nostra creatività focalizzandoci sulle tue esigenze richieste;

• Progettazione bidimensionale: in questa fase realizziamo i disegni 2D quali layout grafici che delineano la tipologia di architettura, di ambiente e di arredo. Vengono suddivisi gli ambienti e realizzate soluzioni personalizzate sia a livello spaziale che di arredamento;

• Moodboard: il moodboard altro non è che una tavola in grado di raccogliere diverse suggestioni per restituire l’atmosfera e lo stile del proprio progetto, coinvolgendo ed ispirando il cliente al fine di facilitare la comprensione del concept. Al suo interno troviamo quindi i materiali, i colori e tutte le finiture per dare personalità ad ambienti ed oggetti.

Fissate le linee guida e le caratteristiche del progetto in 2D, è giunto il momento di modellare tutti i dettagli e dare loro tridimensionalità ricorrendo ad appositi software 3D professionali.

Grazie a questi programmi, possiamo estrudere le linee o utilizzare forme primitive per realizzare l’ambientazione con le corrette dimensioni e forme. Creare gli ambienti non è sufficiente: per completare lo scenario e riuscire a trasmettere le giuste sensazioni è necessario inserire arredi e oggetti che rispecchino lo stile del progetto.

Occorre dare vita all’ambiente, mettere in scena un’ambientazione veritiera ricorrendo anche ad una corretta illuminazione della scena. Per ottenere un buon risultato è importante utilizzare tre sorgenti luminose:

• Luce primaria caratterizzata da una maggiore intensità;
• Luce secondaria in grado di realizzare delle ombre equilibrate;
• Luce ambiente che ha il compito di aumentare la luminosità delle viste.

Passiamo poi alla corretta inquadratura dello scenario che si vuole realizzare. Per farlo ricorriamo ad una fotocamera virtuale e ad un’anteprima in bassa risoluzione, per verificare la resa delle luci e della modellazione effettuata. Se tutto è corretto, possiamo procedere all’inserimento di materiali, colori e finiture facendo riferimento al moodboard realizzato in precedenza.

Ottenuto lo scenario desiderato si avvia il processo per ottenere delle immagini finali ad alta risoluzione, attraverso la renderizzazione delle immagini. Solo dopo questo passaggio possiamo procedere con la post produzione che va ad esaltare le caratteristiche del rendering, correggendo piccole imperfezioni e intervenendo sul bilanciamento del colore.

Grazie a questo processo si riesce a realizzare un render 3D, o vista tridimensionale, in grado di ricreare la realtà.

La creatività del progettista non è quindi limitata dagli strumenti tradizionali, perché può spaziare e sbizzarrirsi dondoli meglio di sé: tutto questo perché la modellazione tridimensionale è in grado di soddisfare la nostra immaginazione e realizzare scenari fotorealistici.

Grazie ad alcuni programmi specifici e altamente professionali possiamo anche realizzare un video degli interni del progetto: è come se ti accompagnassimo alla scoperta dei singoli ambienti ancora prima che essi vengano realizzati, facendoti così apprezzare e comprendere ancora meglio il nostro progetto e le idee sottostanti. Vuoi un esempio? A questo link puoi trovare un video, un piccolo tour di un nostro progetto.

Nello studio di architettura di Mauro Piantoni, Architetto Milano Cornaredo, siamo orgogliosi di offrire ai nostri Clienti la possibilità di vivere un’esperienza unica grazie alla realizzazione di ambientazioni fotorealistiche. Grazie a questa tecnologia puoi vivere in prima persona i futuri ambienti di casa tua ancora prima che siano completati.

Il render 3D e il relativo video non sono solo un ottimo modo per presentare al meglio un progetto architettonico, ma ti permettono anche di controllare ogni singolo ambiente e di valutarne con attenzione tutti gli aspetti: solo vedendo in anticipo come sarà il progetto una volta terminato, puoi fornirci feedback chiedendo per esempio ulteriori modifiche.

Non dovrai aspettare che il progetto sia concluso con la speranza che tutto vada secondo i piani: con l’Architetto Piantoni e il suo staff di professionisti non avrai brutte sorprese. Il render 3D Milano ti farà immedesimare nel progetto ancora prima che sia finito e comprenderai meglio cosa ti piace e cosa, invece, vorresti cambiare.

Se desideri dare finalmente vita ai tuoi sogni, affidati alla professionalità dello Studio dell’Architetto a Milano Piantoni. Contattaci subito!