Architettura Sostenibile Milano: Progettazione Consapevole
Impronta ecologica e sostenibilità
Negli ultimi anni si parla sempre di più di architettura sostenibile e anche nello studio architetti Milano di Mauro Piantoni questo è uno degli argomenti principali. L’impronta ecologica e sempre più green che tutti stiamo vivendo è arrivata ad abbracciare anche l’architettura e tutto il campo dell’edilizia, rendendo così necessario un cambio di rotta e una maggior attenzione a temi come il rispetto per l’ambiente e per le risorse naturali.
L’impronta ecologica misura l’area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria a rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e ad assorbire i rifiuti prodotti. Considerando che gli edifici costituiscono il più grande settore di consumo energetico al mondo, rappresentano infatti oltre un terzo del consumo totale di energia finale e una fonte altrettanto importante di biossido di carbonio, è facile comprendere perché ci si debba rivolgere verso una progettazione consapevole e più green.
Nello Studio di Mauro Piantoni, Architetto Milano Cornaredo, l’attenzione per questa tematica è quanto mai attuale e non solo grazie ai numerosi bonus attualmente attivi in Italia che spingono verso una riqualificazione energetica edifici esistenti, ma anche per la costante pressione del cambiamento climatico di cui tutti siamo testimoni e responsabili.
L’impatto del ciclo di vita degli edifici sulla sostenibilità
Torniamo ai nostri edifici dal loro grande consumo energetico. I contenuto energetico è la misura dell’energia incorporata, ovvero l’energia che viene utilizzata nel ciclo di produzione dei materiali fino al loro utilizzo finale.
Negli edifici possiamo distinguere due principali forme di energia incorporata:
- Energia impiegata in fase di produzione;
- Energia impiegata in fase d’uso.
L’energia incorporata iniziale rappresenta l’energia non rinnovabile consumata durante l’estrazione delle materie prime, l’elaborazione, la manifattura, il trasporto in sito e la costruzione. Essa si compone di energia diretta (usata per trasportare i prodotti in loco e per la costruzione) ed energia indiretta (usata per estrarre, lavorare e creare i materiali edili, incluso il trasporto relazionato a queste attività).
Si tratta quindi di un’energia non rinnovabile consumata per manutenzione, ripristino, restauro, sostituzione di materiali e componenti durante il ciclo di vita dell’edificio. La durata dell’edificio diventa quindi fondamentale per operare scelte sostenibili dal punto di vista ambientale.
Durante il loro ciclo di vita, gli edifici consumano energia per riscaldamento, condizionamento, ventilazione, illuminazione e impianti. In base all’uso possiamo distinguere l’energia in:
- Primaria: data dalla somma di tutti i consumi, ovvero l’energia utilizzata dall’utente finale, i consumi non energetici, intermedi, di trasformazione, le perdite dovute alla distribuzione;
- Secondaria: cioè quella consumata direttamente dall’utente finale per funzioni residenziali, agricole, commerciali, industriali e di trasporto.
La consapevolezza dell’importanza degli aspetti ambientali, sia su scala globale sia locale, ha determinato la necessità di elaborare strumenti per monitorare, controllare e verificare la compatibilità ambientale di prodotti e processi attraverso l’adozione di politiche coordinate a livello internazionale.
Nel settore dell’edilizia è cruciale il tema dello sviluppo e dell’architettura sostenibile per poter ridurre le emissioni di gas serra. Al fine di incentivare un approccio sempre più green ed eco-friendly, sta prendendo piede il parametro noto come “carbon footprint”. Si tratta di un modo universalmente conosciuto per calcolare gli impatti ambientali, stimando le emissioni di gas serra di un prodotto, un servizio o un’organizzazione.
Life Cycle Assessment o Analisi del Ciclo di Vita
Oltre al parametro Carbon Footprint un altro riferimento nel mondo dell’architettura sostenibile e della progettazione green è il Life Cycle Assessment (LCA), noto anche come analisi del ciclo di vita.
Si tratta di uno strumento che quantifica fattori di ingresso (materie prime ed energia) e di uscita (rifiuti ed emissioni inquinanti) di un prodotto o di un servizio, valutando i conseguenti impatti ambientali, lungo l’intero ciclo di vita.
Volendo valutare la sostenibilità di un dato materiale occorre considerare che non esiste una chiara gerarchia dei materiali in termini di impatto ambientale, sebbene alcuni possano essere comunemente ritenuti migliori di altri.
Tutti i materiali da costruzione presentano un determinato impatto sull’ambiente, lungo tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto: durante la raccolta o l’estrazione, la lavorazione, il trasporto e la trasformazione finale. La scelta del materiale è determinante rispetto alla durata del prodotto e alla possibilità di riciclo.
In ottica di architettura sostenibile, come valutare quindi la sostenibilità dei materiali edili? Vi sono una serie di principi da tenere in considerazione:
- Impatto ambientale durante tutte le fasi di vita;
- Rinnovabilità delle materie prime inserite nel processo produttivo;
- Consumo energetico del processo produttivo;
- Durata;
- Riciclabilità;
- Impatto dello smaltimento.
Economia circolare: tecniche da mettere in atto
Quando si parla di economia circolare si fa riferimento a un sistema economico in grado di rigenerarsi da solo, un sistema ecosostenibile in grado di durare a lungo, evitando quindi che le future generazioni subiscano le conseguenze negative di un’attuale cattiva gestione delle risorse.
Questo sistema economico deve quindi essere favorito e nello studio architetti Milano di Mauro Piantoni siamo grandi sostenitori di questo modo di progettare e costruire. Al fine di favorire l’economia circolare è bene rispettare una serie di tecniche che, se ben attuate, permetteranno la proliferazione di sistemi economici sostenibili.
Le tecniche in questione sono:
- Riciclo a catena chiusa: grazie a questo riciclo è possibile utilizzare i rifiuti per realizzare nuovi prodotti senza modificare le proprietà intrinseche del materiale che viene riciclato. In questo modo si riducono i rifiuti e invece di abbandonarli, si dona loro nuova vita rendendoli perfettamente utilizzabili;
- Riciclo a catena aperta: riciclo noto anche con il termine “downcycling”, utilizza i materiali recuperati per creare prodotti con un valore inferiore rispetto ai materiali originari;
- Bioraffinazione: questa tecnica consente di estrarre piccole quantità di materiali pregiati, come proteine o prodotti chimici particolari, o convertire i rifiuti in energia.
Come possiamo sostenere l’economia circolare? Anzitutto occorre ridurre i livelli di consumo e sfruttare meno materie prime. Il minor ricorso alle materie prime deve essere compensato da un maggior riutilizzo dei prodotti già usati sottoponendoli a semplici interventi.
Nell’economia circolare l’azione più importante è quella del riciclo: grazie a speciali lavorazioni, è molto importante recuperare e attribuire una nuova vita a rifiuti e materiali di scarto, favorendo il loro utilizzo e meno quello delle classiche materie prime.
Eco-design e design circolare: la nuova barriera dell’architettura sostenibile
Nello studio architettura Milano di Mauro Piantoni non siamo attenti solo all’architettura sostenibile, ma anche al design sostenibile e, per la precisione, al design d’interni noto anche come eco-design.
Si tratta di un modo nuovo di arredare e ripensare gli spazi interni ed esterni di una casa, un modo più consapevole di arredare, sempre però orientato al risultato, all’eleganza e ovviamente alla comodità. Un aspetto molto importante da tenere sempre a mente, è che sostenere un’architettura sostenibile Milano non vuol dire rinunciare alle comodità moderne a cui siamo ormai abituati, ma semplicemente perseguirle ricorrendo a metodi innovativi e dal minor impatto ambientale.
Per sviluppare una progettazione consapevole o eco-design è importante fare sempre riferimento ad alcuni pilastri:
- Progettare senza rifiuti;
- Costruire la resilienza attraverso la diversità;
- Utilizzare energia rinnovabile;
- Pensare per sistemi;
- Upcycling, ovvero il processo di conversione di materiali di scarto in nuovi materiali di qualità più elevata e maggiore funzionalità.
A questi pilastri dell’eco-design si affiancano anche altri punti salienti che declinano meglio questa corrente più green votata alla sostenibilità e ad una maggior consapevolezza dell’impatto ambientale dei vari materiali e delle relative lavorazioni.
Un design circolare deve ricorrere alla progettazione di filiere di produzione che prevedono a monte (a partire dall’architettura degli edifici industriali fino al prodotto finale) il reinserimento dei materiali in successivi cicli produttivi. Di grande importanza sono anche il mantenimento della separazione del “metabolismo biologico” dal “metabolismo tecnico” e il passaggio dal concetto di vendita di prodotti al concetto di vendita di servizi.
Nell’ambito dell’economia circolare esistono numerose linee di azione di tipo progettuale, in ciascuna delle quali possono esser individuati i seguenti otto principi comuni:
- Durabilità;
- Manutenibilità;
- Riuso;
- Ripristino;
- Rigenerazione;
- Riciclo;
- Smontaggio;
- Affidabilità.
La trasformazione dei materiali: downcycling e upcycling
In questo articolo l’Architetto a Milano Cornaredo Mauro Piantoni ha introdotto due termini presi in prestito dalla lingua anglosassone: upcycling e downcycling. Si tratta ovviamente di parole inerenti il riciclo e, soprattutto, relativi il riciclo dei materiali utilizzati in ambito edile e non solo.
Qualsiasi rifiuto può infatti essere riutilizzato diminuendo così gli scarti di lavorazione che troppo spesso gravano sull’ambiente. Questi rifiuti, grazie a due particolari lavorazioni e procedimenti, possono trovare nuova vita ed essere nuovamente utilizzati come materia prima. Questo è possibile grazie a:
- Downcycling: si tratta di una particolare lavorazione che permette di trasformare il materiale di scarto in qualcosa che ha meno valore rispetto al prodotto originario da cui esso deriva, oppure se è necessario aggiungere altre sostanze per la riconversione. Solo perché il materiale presenta caratteristiche inferiori rispetto a quello originario non vuol dire che esso sia inutile;
- Upcycling: questa trasformazione è opposta alla precedente, in quanto il materiale viene trasformato in qualcosa con una qualità e un valore superiori rispetto a quelli precedenti.
Downcycling
Upcycling
Studio architetti Milano a favore della sostenibilità
In questo articolo noi dello studio architetti Milano di Mauro Piantoni abbiamo voluto chiarire le idee sulla sostenibilità, sull’architettura sostenibile e anche sulla progettazione consapevole, soffermandoci in particolare sui diversi fattori che contribuiscono a creare un sistema green.
Nonostante i grandi passi avanti compiuti dall’architettura e dall’edilizia, siamo ben consci che vi sono ancora numerosi aspetti che dovranno essere ulteriormente migliorati per salvaguardare il pianeta su cui viviamo, soprattutto per le future generazioni.
Nello studio dell’Architetto Piantoni non ci occupiamo solo di architettura d’interni Milano, ma anche di progettazione architettonica e lavoriamo con grande impegno nella realizzazione di soluzioni progettuali in grado di favorire il rispetto della sostenibilità in ambito edilizio.
La progettazione consapevole e l’architettura sostenibile sono il futuro, e l’Architetto a Milano Cornaredo Mauro Piantoni vuole essere in prima linea e un punto di riferimento per temi di tale importanza.
Se desideri dare finalmente vita ai tuoi sogni, affidati alla professionalità dello Studio dell’Architetto a Milano Piantoni. Contattaci subito!